Ciclo dell'acqua
Storie

Il ciclo dell’acqua… semplice

Il ciclo dell’acqua, quante volte ne hai sentito parlare?

Dai racconti della mamma sul ciclo dell’acqua, ai primi disegni all’asilo.

Poi a scuola, in TV e, magari, l’hai raccontato a tua volta a tuo figlio…

Benissimo, allora sai già tutto sul ciclo dell’acqua… o quasi…

In realtà, se ci pensi bene, fino ad ora chi ti ha parlato di me? Un umano…

E’ un po’ come guardare un documentario sulla vita dei leoni, raccontato da una gazzella… sicuramente un punto di vista interessante ma, quantomeno, non completamente esaustivo.

E’ difficile che la gazzella possa raccontarti le sensazioni, i sentimenti e le emozioni che prova il leone…

Ogni mattina, quando sorge il sole, nella savana, un leone si sveglia affamato ed io, è meglio che cominci a correre… Questa potrebbe essere la storia (a metà) raccontata dalla gazzella.

Vuoi sapere qualcosa di diverso sul ciclo dell’acqua? Lascia che te lo racconti io!

Ti racconto una delle mie tante vite che, come puoi immaginare, parte dal mare.

Bene, sono molto salata, ma cosa significa?

Vuol dire che, non sono solo composta da miliardi di miliardi di molecole d’acqua, ma contengo miliardi di miliardi di altre particelle… ioni

Cosa sono gli ioni? Potrei dire che sono come mezze molecole, un po’ come se tu, immergendoti nell’acqua ti dividessi in Testa+ e Corpo e, fino a quando stai nell’acqua, Testa+ e Corpo– nuotano separate e diventano invisibili; ad un certo punto, le cariche + e si attraggono, Testa e Corpo si uniscono e tornano ad essere una entità visibile che si separa dall’acqua.

Ciclo dell'acqua... semplice ioni
Vedi il video…

Nell’acqua non ci sono le molecole di sale (cloruro di sodio) o di calcare (carbonato di calcio) ma ci sono gli ioni Sodio (Na+), Cloruro (Cl), Calcio (Ca2+), e Carbonato (CO32-) e tanti altri come Magnesio (Mg2+), Solfato (SO42-) e Stronzio (Sr2+)… elemento che, non so perché, fa sempre sorridere…

Questi ioni “nuotano” liberamente, ogni tanto un catione (ione positivo) ed un anione (ione negativo) si uniscono e mi lasciano, formando un cristallo che si deposita o un gas che si libera nell’aria.

A volte succede il contrario, sono io a trasformarmi in gas, evaporo liberandomi nell’aria e lasciando tutto quello che contenevo alle altre goccioline rimaste liquide.

Ciclo dell’acqua… inizia una nuova avventura!

Quel giorno nuotavo (si fa per dire… le gocce non nuotano) tranquilla nel bel mezzo del mare Adriatico.

Ad un certo punto, vicino alla superficie, comincio a sentire delle vibrazioni… sempre più forti… stavo evaporando!

Devi sapere che, per evaporare, ho bisogno di energia, circa 27 calorie! Si per fare evaporare 1 Kg di acqua, a pressione atmosferica, servono 543 Kcal; siccome io peso circa 50 mg… lascio ai matematici il piacere di fare il calcolo…

Chi mi da questa energia? Il sole, la principale fonte di energia della terra e, ovviamente, dell’acqua!

Bene, mi libero nell’aria, sola… dentro di me solo un po’ di gas, ossigeno, anidride carbonica, azoto, insomma aria…

Comincio a salire e, poco dopo, sento una forte attrazione, è un gabbiano che mi ha respirato assieme ad una bella boccata d’aria…

Becco, polmoni, becco e di nuovo fuori…

Come puoi immaginare, anche la mia vita, come la tua è ricca di imprevisti e la via, non è quasi mai diritta, ma piena di curve!

Rientriamo nei binari di un “normale” ciclo dell’acqua…

Continuo a salire e, piano piano l’aria è sempre più fredda.

Ad un certo punto è talmente freddo che sento il bisogno di cedere quelle 27 calorie che mi avevano fatto evaporare e torno liquida (condenso).

Inizialmente rimango “nebulizzata” come fossi a pezzettini, sospesa nell’aria e assieme a tante altre goccioline formo una bella nuvola bianca.

Il vento mi porta verso terra… sorvolo pianure colline e ad un certo punto la temperatura cambia caldo, freddo, caldo… comincio a riunirmi con gli altri pezzettini di me… e torno ad essere una grossa grassa goccia d’acqua e, pesante come sono, ricado verso terra.

Sotto di me, la grotta urlante di Premilcuore (per chi conosce questo posto da un po’ di tempo, la gorga…).

Fa talmente freddo che, appena tocco terra, incontro del ghiaccio, lascio all’aria circa 4 calorie (1 kg di acqua che diventa ghiaccio cede 71 Kcal) e mi congelo.

Ciclo dell'acqua... semplice ghiaccio

Ora sono ferma, immobile come non mai, quasi pura… ancora priva di sali.

Dopo qualche giorno freddissimo, rispunta il sole che, con amore, mi restituisce quelle 4 calorie; io non resisto al suo fascino e mi sciolgo!

Scivolo giù cadendo nel fiume Rabbi, sono molto affamata (i chimici mi definiscono aggressiva); così pura e priva di sali mi sento a disagio… ho la necessità di “mineralizzarmi” per trovare il mio equilibrio.

Così, comincio a sciogliere i minerali che incontro nelle rocce e sul letto del fiume, carbonato di calcio e altro, fino a diventare “stabile”.

L’indice di Langelier… cenni di chimica

Si, questa è la grande magia dell’acqua, è alla continua ricerca della stabilità che, in chimica, si identifica con un parametro: l’indice di Langelier (LSI)

Se l’indice di Langelier è uguale a zero l’acqua è stabile, se è inferiore è aggressiva e tende a sciogliere minerali, se è superiore è incrostante e tende a depositare minerali, per tornare ad essere stabile.

L’indice di Langelier dipende, sostanzialmente, da 5 parametri: 

  • Concentrazione di Calcio (durezza calcica)
  • Concentrazione di Bicarbonati, Carbonati e Idrati (alcalinità)
  • Conducibilità o TDS (sali totali disciolti)
  • pH 
  • Temperatura

Ogni parametro (fatta eccezione per il TDS) concorre positivamente ad aumentare l’indice, l’aumento di calcio, alcalinità, pH e temperatura, incrementa il valore dell’indice di Langelier e trasforma l’acqua da aggressiva ad incrostante.

Puoi approfondire questo argomento e calcolare l’indice di Langelier a questo link

Beh… riprendiamo il viaggio

Continuo a scendere lungo il fiume, portando con  me anche un po’ di fanghiglia e polvere (limo) quando, all’improvviso, diventa tutto buio!

Sono stata aspirata attraverso un tubo e buttata in una vasca!

Mi sento in trappola e di nuovo a disagio, senza la corrente che mi trasporta non riesco più a trattenere tutti i miei compagni di viaggio, così lascio cadere un po’ di fanghiglia, e un po’ di carbonato di calcio… per sentirmi un po’ più leggera e… forse anche per dispetto.

Vedo che come me hanno fatto anche tutte le altre gocce che mi fanno compagnia, dal momento che sul fondo della vasca c’è tanto fango accumulato!!!

A un certo punto mi sento aspirare, mi trovo di nuovo in un tubo e finisco dentro un boiler.

Fa molto caldo e, con la temperatura, è aumentato anche il mio fastidio. Sono molto lontana dalla stabilità (con l’aumentare della temperatura è aumentato l’indice di langelier), ho assolutamente bisogno di ritrovarla e, il modo più semplice è lasciare precipitare un po’ di carbonato di calcio (calcare), in questo modo faccio anche un piacere alle gocce che mi seguiranno che, con il boiler incrostato, avranno un po’ meno caldo…  

Ci mancava anche la legionella…

Muovendomi all’interno del boiler, in particolare sul fondo e sullo scambiatore incrostato, incontro tantissimi microrganismi, alcuni dei quali so essere poco simpatici all’uomo. Uno in particolare, il batterio della legionella pneumophila, so che è diventato famoso per essere piuttosto pericoloso perché, se inalato in aerosol (per esempio in una doccia), può causare una malattia, la legionellosi, con decine di morti all’anno solo in Italia.

Improvvisamente ricomincia la corsa e mi trovo ad uscire da una doccia… oh no di nuovo respirata, questa volta da un uomo…

Naso, polmoni, naso e di nuovo fuori… un po’ più leggera, ne ho approfittato per lasciare qualche batterio al mio ospite… non per cattiveria… così perché è nella mia natura…

Poi condenso sul vetro del box doccia e scivolando giù, lascio una bella scia bianca di calcare!

Comincio a stare un po’ meglio… ma, come sempre, la serenità dura poco.

Non tutti i mali vengono per nuocere…

Finisco nello scarico assieme a schiuma (tensioattivi) ed altre sostanze che mi inquinano.

Poi in un canale con tante altre gocce che, come me, hanno molti problemi da risolvere…

Intorno a me oli, metalli pesanti, batteri… insomma, l’inferno!

Pensa che questo mi succede spesso negli ultimi 100 anni e mai nei miei precedenti 4 miliardi di anni… rifletti su questo.

Ciclo dell'acqua... semplice depurazioneCome si dice, per risalire bisogna toccare il fondo… ed il fondo è il depuratore!

Che sconquasso, passo a fatica attraverso una griglia, dove rimangono intrappolati alcuni stracci che portavo assieme ad altre gocce (grigliatura).

Attraverso una serie di vasche dove incontro alcuni prodotti chimici che mi liberano di alcune sostanze. Queste formano dei fiocchi che vedo scendere sul fondo di una vasca conica dalla quale io esco sfiorando la superficie (chiariflocculatore).

Ora sto molto meglio, in realtà sono ancora molto inquinata, ma decisamente più pulita.

Non faccio tempo a godermi questa nuova condizione che mi ritrovo in una serie di vasche, a tratti con idromassaggio, piene di fanghi e batteri (nitrificazione, denitrificazione e ossidazione). L’impatto è terribile ma, conoscendoli meglio, mi rendo conto che questi batteri sono amici e si nutrono dei miei inquinanti.

Ora mi trovo in una grande vasca circolare (sedimentatore) e mi rendo conto di essere decisamente più in forma, saluto gli amici fanghi che si accumulano sul fondo.

Conclusione di un insolito ciclo dell’acqua…

Finalmente, libera e depurata torno nel fiume per terminare il mio viaggio… di nuovo nel mare!

Certo non sono pura come appena caduta dal cielo, ma mi sento bene.

Ti sembrerà un giro insolito, ma ti assicuro che il ciclo dell’acqua non è mai solo mare, nuvole, pioggia, fiume e mare…

L’uomo, che con troppa facilità, spesso senza nemmeno rendersene conto, mi riempie di schifezze per sfruttarmi, in questo caso si è almeno impegnato per ripulirmi, prima di farmi tornare libera in natura.

Non è sempre così e, troppo spesso, torno nei fiumi e nel mare carica di inquinanti o, peggio, trasportando bottiglie di plastica ed altri rifiuti.

I danni di questa superficialità, per non definirla con termini peggiori, sono sempre più visibili, ma sento che qualcosa sta cambiando.

Ci sono sempre più persone consapevoli che, modificando alcuni comportamenti, danno il loro contributo per migliorare il pianeta.

Non sottovalutare mai il TUO impatto sull’ambiente, molto spesso, basterebbe poco per fare la cosa giusta… al posto di quella sbagliata.

 

Ah dimenticavo, non mi sono presentata…

Io sono Lina, una semplice goccia d’acqua, se vuoi conoscermi meglio leggi qui la storia della mia vita!

Se vuoi leggere qualcosa di interessante su acqua e ambiente ti suggerisco il blog pensacqua

 

 

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